estremi cronologici
- 2012
tipologia
Edifici per i trasporti
DESTINAZIONE
Stazione della metropolitana
perchè tutelarla
La stazione “Toledo” immette nel tratto terminale di via Diaz, tra l’ex-Istituto della Previdenza Sociale di Armando Brasini, il maestoso edificio delle Finanze di Marcello Canino e, sul lato opposto, la Casa del Mutilato di Camillo Guerra. A monte, la promiscua via Toledo, di fondazione vicereale, sul cui opposto versante i Cuarteles Españoles, s’inerpicano lungo le pendici della collina.
Lo spagnolo Oscar Tusquets Blanca ha reinterpretato il contesto connettendo il centro direzionale fascista, l’arteria vicereale e la scacchiera dei “Quartieri Spagnoli”. Un tappeto pedonale di basoli in pietra vesuviana copre la parte terminale di via Diaz, attraversa via Toledo e penetra l’opposta cortina edilizia fino a piazzetta Montecalvario, dove è stata realizzata la seconda uscita della stessa stazione. Un’opera di William Kentridge, i sedili curvilinei in pietra, le pensiline arredano l’area. Alla stazione si accede mediante due scale contrapposte, una scala mobile e un’ascensore, che emergono con volumi vetrati dal ricercato disegno. Al primo livello sotterraneo pavimentato in pietra vesuviana si trovano un tratto di murazione della città aragonese, simulato anche sul calpestio con pietra di Modica ad opus incertum, e il coevo frammento di una torretta con il foro per la bocca da fuoco; di fronte, un grande mosaico di Kentridge inaugura la compresenza in un unico spazio di valori appartenenti alla storia della città e all’espressione contemporanea. Tre lucernari emergenti con volumi esagonali portano la luce esterna alla quota inferiore. Gli spazi sotterranei si colorano degli elementi naturali nei quali sono stati ricavati. Il tufo è ‘rappresentato’ sui pavimenti e sulle pareti con piastroni di vario formato in giallo reale e inserti in cristallino bleu che segnalano l’acqua affiorante. Più in profondità ci si immerge visivamente nell’acqua, simulata con un rivestimento in tesserine di mosaico miscelato in varie gradazioni di azzurro, che fodera anche il vertiginoso pozzo rastremato a sezione ellittica, ispirato alle cave di tufo romane. L’acqua è presente anche nei pannelli modulari in lexan retroilluminati di Robert Wilson, in cui le onde marine accompagnano i passeggeri lungo il corridoio che porta ai treni.
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