estremi cronologici
1951 - 1970
tipologia
Edifici per attività produttive
perchè tutelarla
Commissionato nel 1951 da Adriano Olivetti a Luigi Cosenza, lo stabilimento fu realizzato lungo la via Domiziana, sotto il monte Campiglione, a poco più d’un chilometro da Pozzuoli. Oltre che nei complessi aspetti funzionali, il progetto fu studiato sotto il profilo paesaggistico con l’obiettivo di creare un ambiente di lavoro adeguato alla dignità degli operai, uno dei principali motivi ispiratori della politica di Olivetti, espressa attraverso la rivista Comunità che informò tutte le sue realizzazioni e iniziative. La compagine originaria del complesso di Pozzuoli, inaugurata nel 1954, si articolava in una pianta centrale a croce, alta due livelli, che accoglieva l’officina, il cuore dell’intero impianto. Vi erano poi i padiglioni della mensa, delle cucine e per l’assistenza sociale; schermati da una fascia di verde, i corpi d’ingresso, le pensiline dei parcheggi, gli uffici del personale; infine, la centrale termica. Tra il 1959 e il 1971 veniva costruito un nuovo braccio in senso est-ovest, che raddoppiava lo schema a croce. Nel 1965 il nuovo corpo era prolungato fino al padiglione della mensa e nel 1970 veniva realizzato un nuovo volume nel senso nord-sud. Erano, in ogni caso, tutti ampliamenti previsti nel programma originario e, seppure realizzati in modo diverso , ben si integrano nell'insieme. I padiglioni originari si articolano mediante la famosa sezione a doppio portale, con il pilastro centrale cavo che convoglia l’acqua piovana raccolta al centro delle coperture inclinate in alto verso i fronti esterni. Le sistemazioni esterne, curate da Piero Porcinai, comportarono la collocazione degli alberi in continuità con i pilastri tondi e le ampie superfici vetrate dei bassi e sfilanti padiglioni facevano entrare il verde all'interno dell’architettura.
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