ALLOGI A SCHIERA

ALLOGI A SCHIERA

AUTORE principale*

Sergio Stenti

comune

Sperone

provincia

Avellino

località

estremi cronologici

1982 - 1985

tipologia

Quartieri

DESTINAZIONE

Residenziale

perchè tutelarla

Appena dopo il terremoto del 1980, furono consentiti dal Ministero interventi urgenti per alloggiare le famiglie senza casa in aree 167 già urbanizzate. L’intervento a Sperone per 79 alloggi fu progettato e realizzato in tre anni, dal 1982 al 1985, secondo le regole dell’edilizia pubblica e le indicazioni del piano urbanistico già redatto dall’ingegnere Giancarlo Cosenza. L’area è in leggera pendenza verso sud, a valle dei monti del Partenio che chiudono la vallata verso nord, ubicata in area periferica rispetto al piccolo paese di Sperone ed è caratterizzata da lottizzazione a villette. Il disegno del quartiere si è rapportato a una chiarezza di impianto che voleva mettere un segno definito nel paesaggio urbano, una lunga striscia di basse abitazioni dialogante con le dirimpettaie corti aperte. L’elemento paesistico principale è stato focalizzato sul rapporto strada-edificio insieme al rispetto del principio insediativo locale strada-casa-orto. I progettisti volevano un luogo caratterizzato e la strada è stata scelta come chiave per tenere insieme le case: un po’ come nelle siedlungen degli anni venti a Berlino. Sebbene l’intervento fosse privo di commercio, l’intenzione era quella di creare un luogo dove si generasse passeggio. Si è puntato sullo sport, sono stati previsti campi da tennis e campi per giocare a calcio, luoghi per favorire relazioni e scambi tra vicini. Era evidente l’intenzione progettuale, parzialmente verificatesi con lo sport, di creare un po’ di vitalità all'esterno. L’insieme strada-edifico è stato studiato nei rapporti di sezione piuttosto che di pianta, per meglio caratterizzare il landscaping dell’intervento. La strada è definita da soluzioni edilizie che propongono da un lato una bassa cortina chiusa e dall'altro una varietà di aperture. Il lato nord, soggetto ai venti invernali, è definito da una lunga e uniforme stecca con portici tra gli alloggi; mentre il lato sud ha corti aperte, rialzate di circa un metro, che si affacciano sulla strada stessa. Ogni alloggio è dotato di giardino con box deposito e beneficia di uno spazio semipubblico, come il portico-androne o la corte verde. La scelta tipologica a schiera è disegnata in modo da produrre un’immagine di edificio omogeneo e non frantumato, un bordo solido alla strada. Il lungo corpo di fabbrica contiene alloggi duplex e poggia su piccoli basamenti colorati che contengono alloggi simplex intervallati da portici passanti. Anche le corti sono costituite dalla sovrapposizione di un duplex e di un simplex, tutti con accesso indipendente. L’architettura delle corti è caratterizzata dal terrazzo d’ingresso dei duplex, posto al primo piano, sul quale si attestano anche le scale di accesso. Il terrazzo è aperto sulla corte e sul verde ed è un punto privilegiato per i residenti, per affaccio e per relazioni di vicinato.

Mappa

* L'elenco completo degli autori e dei ruoli è consultabile sulla scheda del Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi.