CASA LI POLIZZI (già CASA CERNIA)

CASA LI POLIZZI (già CASA CERNIA)

AUTORE principale*

Luigi Cosenza

comune

Anacapri

provincia

Napoli

località

estremi cronologici

- 1967

tipologia

Abitazioni unifamiliari

DESTINAZIONE

residenziale

perchè tutelarla

Questa casa unifamiliare, organizzata intorno ad una corte centrale, si sviluppa per tre lati su un solo piano con copertura a giardino pensile, mentre il solo ambiente dello studio è articolato su due livelli. L’abitazione risulta decisamente introversa, con netta prevalenza dei pieni sui vuoti all’esterno, mentre le stanze sono tutte affacciate sulla corte. L’esecuzione dei lavori di costruzione, in special modo per la zona del patio, ha in parte tradito il disegno originario. Questo raffinato progetto di Luigi Cosenza recupera la tipologia della "domus" romana e lo traspone in forme moderne ed asciutte. La distribuzione degli ambienti interni – affacciati sulla corte sistemata a verde, secondo uno schema compositivo caro al progettista – è accuratamente studiata in chiave funzionalista. Casa Cernaia è stata progettata da Luigi Cosenza nel 1966. L'architettura sorge ad Anacapri in prossimità di Torre Materita. La zona e il contesto naturalistico ove insiste il progetto sono descritti da Cosenza con dovizia particolari nella relazione di progetto, datata 1971. «A monte della strada che congiunge Caprile con punta Carena nella vasta zona che dal piede dell'Arco della montagna, dominato dal monte Cappello e dal monte Solaro, declina verso la Costa di Ponente fra punta carena e cala del Rio». Nella descrizione del progetto Cosenza identifica quattro gruppi di spazi: gli spazi scoperti, quali il giardino e i viali; gli spazi scoperti chiusi dal patio; gli spazi scoperti aperti del peristilio e del portico; e in fine gli spazi coperti, ove insistono i "soggiorni", le camere da letto e i servizi. Negli spazi scoperti aperti e conclusi egli prevede «la conservazione di 52 dei 53 ulivi esistenti, di 3 fichi e l'aggiunta di 68 alti fusti di macchia mediterranea pini, cipressi, carrubi, bossi ed una camelia». Egli prevede inoltre l'inserimento di arbusti, siepi, cespugli e aiuole «onde ridare vista in modo organico alle tradizionali culture dei Giardini di Anacapri. [...] La composizione vuole esprimere «il linguaggio moderno e rispondere a tutte le funzionalità del nostro attuale modo di vivere, la tradizionale spazialità delle abitazioni a Corte delle culture poste alle lontane origini della civiltà greco-romana. Superando i formalismi, le ripetizioni accademiche e i rischi di vuota leziosaggine delle figurazioni bidimensionali a carattere decorativo, per nascondere il radicale abbandono della spazialità essenziale necessario per rappresentare l'abitazione intima dell'uomo libero nella Domus». Dunque gli spazi scoperti quanto quelli coperti qui si chiudono verso la strada e si aprono verso il giardino. Essi si compongono in tre corpi di fabbrica e includono appunto gli spazi dei servizi, dei soggiorni e dei letti, collegati dal peristilio, dal patio dai portici, mentre una scala collega questi spazi con la terrazza. Quest'ultima è sistemata a prato e prevede un Belvedere all'altezza di 5.40 mt. sul giardino.

Mappa

* L'elenco completo degli autori e dei ruoli è consultabile sulla scheda del Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi.