CENTRALE DI SOLLEVAMENTO AMAN

CENTRALE DI SOLLEVAMENTO AMAN

AUTORE principale*

Nicola Pagliara

comune

Napoli

provincia

Napoli

località

estremi cronologici

1973 - 1983

tipologia

Impianti idrici, elettrici o idroelettrici

DESTINAZIONE

Centrale di sollevamento

perchè tutelarla

La centrale di sollevamento dello Scudillo di Capodimonte di Nicola Pagliara è un punto di accumulazione, parte della rete idrica della città di Napoli, volta a rifornire i quartieri collinari. L'edificio di carattere tecnico è sorto allo scopo di coprire le pompe di sollevamento. I primi schizzi di progetto denunciano una forte suggestione ispirata dallo stile di Mendelsohn e di Sant'Elia, che in quegli anni Pagliara considerava come «dei modelli irrinunciabili». I cinque anni trascorsi tra la stesura del progetto e l'apertura del cantiere, nonché gli ampliamenti dell'intervento richiesti da esigenze di carattere tecnico, hanno inevitabilmente determinato una trasformazione della forma dell'edificio. «Era subentrato come elemento espressivo l'uso dell'acciaio, ma usato come in Otto Wagner, unito o come elemento di completamento in un viaggio immaginario all'interno della storia». Questa suggestione legata a una reinterpretazione della storia in chiave contemporanea riguarda anche il basamento in pietra e la grande cisterna che Pagliara trae dal periodo «angioino». (1970-2000 Architetti napoletani, p.45) Nonostante la costruzione della tangenziale abbia arrecato molti turbamenti ambientali - taglio dei Campi Flegrei, copertura di intere zone edificate - l'apertura dello svincolo nella zona ospedaliera ha consentito una libera fruizione di questa opera di Pagliara. «Sostenuta da maestria artigianale nell'esecuzione, la tensione linguistica sprigionata dal fitto gioco di citazioni e rimandi conferisce a questa realizzazione un gusto di "archeologia industriale"» (S. Polano, 1991, pp. 494-495). Essa soddisfa il rifornimento idrico dell’intera zona Capodimonte-Colli Aminei ed è costituita da un ampio capannone metallico su un basamento tufaceo, tuttavia «questa tettonica in carpenteria metallica diventa architettura, grazie a quel tanto di ineffabile proprio di un talento, ma in gran parte anche dicibile: lo storicismo del ricco patrimonio di Pagliara» (R. De Fusco, 1994, p. 171). L’edificio appare ancora oggi ben conservato, intatto negli elementi, nei dettagli costruttivi, nei materiali e nei colori.

Mappa

* L'elenco completo degli autori e dei ruoli è consultabile sulla scheda del Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi.