Il progetto vincitore del concorso per le nuove terme di Castellammare, bandito nel 1954, vide la sua realizzazione tra il 1956 e il 1964. L’area su cui sorge il complesso di Carlo Cocchia occupa una superficie di circa 17 ettari sul golfo di Napoli e si articola su due livelli, uno a valle e uno a monte, collegati da soprapassi pedonali. La zona a valle è composta da tre nuclei: il parco delle terme, la palazzina del centro congressi e l’edificio per le cure idroterapiche. Allo stesso modo, anche la zona a monte è composta da tre nuclei: l’edificio maggiore della balneoterapia con la hall d’ingresso a doppia altezza, l’edificio per le cure idropiniche invernali e l’albergo con il parco. Il complesso ha un’impronta razionalista e, grazie alle forme e ai materiali scelti (tufo giallo a faccia vista, cemento grigio, travertino bianco e marmo cipollino verde), si integra perfettamente con l’ambiente circostante. Cocchia, inoltre, ebbe cura anche della progettazione del verde delle zone prospicienti i porticati e i cortili.