Il fabbricato commissionato dalla ditta costruttrice Borselli, Pisani è sorto come edilizia sostitutiva ed originariamente destinato ad albergo, ed è l’unica opera napoletana di Alison. Il progetto di riforma, pensato per rispondere ai requisiti di una destinazione ad uso alberghiero, è stato oggetto di una successiva variante ad uso di abitazioni civili, senza una congruente rimodulazione da parte del progettista. Così non sempre il distributivo interno risulta adeguatamente proporzionato. L'edificio ha tre fronti prospicienti su tre strade: via Partenope, via Chiatamone e la gradonata di collegamento tra le due. Il prospetto sul lungomare presenta un basamento a doppio ordine dal quale si sviluppano altri quattro livelli, con balconi fortemente aggettanti che lo percorrono in lunghezza, costituiti da scatole murarie autonome. Un volume emergente tronco-conico, che ospita il blocco scala, rappresenta il fulcro della facciata sulla gradonata. «L’articolata volumetria, la spiccata cura del disegno dei particolari costruttivi, la varietà di aggetti - mensoloni e pilotis - e, specialmente, la rotazione dell’asse di facciata rendono l’opera ricca di valenze positive ed emblematica della "moderna irregolarità", sicché si può avanzare qualche riserva solo per l’inserimento nel contesto circostante, anche se il lato su via Chiatamone è più consono alla cortina stradale» (Castagnaro, 1998).