PALAZZO DELLA SME-ENEL

PALAZZO DELLA  SME-ENEL

AUTORE principale*

Renato Avolio De Martino

comune

Napoli

provincia

Napoli

località

estremi cronologici

1950 - 1964

tipologia

Grattacieli

DESTINAZIONE

Uffici e abitazioni

perchè tutelarla

«E' nato il primo grattacielo simbolo della futura edilizia di Napoli», così intitolava "Il Mattino" del 1 marzo 1955, in occasione dell'inaugurazione del Palazzo della SME-ENEL. L'edificio fu costruito nell'ambito della ultima fase della bonifica del rione Carità che, avviata durante il ventennio fascista, era stata interrotta durante la seconda guerra, e quindi ultimata negli anni Cinquanta del Novecento. Tra le architetture di questa seconda fase, quasi tutte di valore piuttosto modesto, emerge il palazzo progettato da De Martino, non solo per altezza e volumetria, ma per qualità architettonica. Esso fu voluto dall'ing. Cenzato, allora presidente della SME, e fu realizzato dall'impresa dell'ing. Serrato, con lo stesso progettista in veste anche di direttore dei lavori, affiancato dall'ing. G. Palestina. L'opera occupa un lotto pressoché quadrato, con una parte basamentale per tre piani al di sotto del livello stradale e per quattro piani al di sopra. Lungo questi ultimi si alternano, in senso orizzontale, fasce piene in pietra e fasce vuote di finestre a nastro. Su tale "piastra" si erge una torre di dieci piani, rientrante rispetto alla base, le cui pareti leggermente curvate sono scandite verticalmente da paraste in marmo bianco, segnate da omogenee e regolari aperture. L'ultimo livello, ancora più arretrato, conduce all'attico sul quale era prevista una pista di atterraggio per elicotteri. «L'edificio, di chiara impronta razionalista, costituisce il cuore di quella zona che negli anni Cinquanta doveva rappresentare la city di Napoli» (Castagnaro, 1998).

Mappa

* L'elenco completo degli autori e dei ruoli è consultabile sulla scheda del Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi.