RESTAURO DEL TEMPIO – DUOMO DI POZZUOLI

RESTAURO DEL TEMPIO – DUOMO DI POZZUOLI

AUTORE principale*

Marco Dezzi Bardeschi

comune

Pozzuoli

provincia

Napoli

località

estremi cronologici

2003 - 2009

tipologia

Edifici per il culto

DESTINAZIONE

Edificio per il culto

perchè tutelarla

Il Tempio – Duomo di Pozzuoli sorge su un’altura all’interno del Rione Terra. L’impianto originario in onore dell’imperatore Augusto, edificato su un capitolium risalente al II secolo a. C., risale all’età etrusco–romana. Nel 1643, per volere del vescovo Martino de Leon y Cardenas, fu edificata una chiesa di impronta barocca che inglobò al suo interno le preesistenze romane. Ne furono autori alcuni tra i maggiori architetti del tempo come Fanzago, Picchiatti, Lanfranco. L’esigenza della Regione Campania di bandire un concorso internazionale per il restauro del Tempio–Duomo (2003), nasce a seguito di numerosi eventi, tra cui l’incendio del 17 maggio 1964 (che riportò alla luce l’impianto del Tempio di Augusto) e e il bradisismo degli anni ’70 con la conseguente evacuazione del sito, che portarono il Rione Terra e il Tempio ad uno stato di abbandono. Il progetto vincitore tra i dodici presentati fu quello del gruppo di Marco Dezzi Bardeschi. L’obiettivo del progetto era quello di rispettare le preesistenze archeologica e rinascimentale-barocca con una soluzione moderna ma conservativa nel carattere che potesse organicamente coesistere con l'esistente. «Il materiale alchemico prescelto per l’inedita fusione di tre culture architettoniche – l’Antico, il Moderno e il Contemporaneo – è il vetro. Superato il nartece a cielo aperto delimitato dai superstiti muri seicenteschi, si entrerà nel Tempio – che fungerà da navata unica del Duomo – attraverso una parete di vetro ritmata dalle allusive sagome trasparenti delle colonne perdute. Sul fondo il Presbiterio barocco verrà restaurato filologicamente, riportando in sito anche i dipinti salvati dall’incendio. Un pavimento ligneo, inclinato e sopraelevato per lasciare intravedere la stratificazione sottostante, raccorderà l’attuale dislivello tra il piano di calpestio del Tempio e quello del Presbiterio. L’unità compositiva, nel pieno rispetto delle diversità epocali dei linguaggi, è ottenuta insomma grazie alla trasparenza.» (B. Gravagnuolo,2004). Il complesso è completato da una nuova torre campanaria che emerge da un edificio allo stato di rudere.

Mappa

* L'elenco completo degli autori e dei ruoli è consultabile sulla scheda del Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi.