RIONE RESIDENZIALE INA – OLIVETTI

RIONE RESIDENZIALE INA – OLIVETTI

AUTORE principale*

Luigi Cosenza

comune

Pozzuoli

provincia

Napoli

località

Pozzuoli

estremi cronologici

1952 - 1963

tipologia

Edilizia residenziale pubblica

DESTINAZIONE

abitativa

perchè tutelarla

Poco lontano dello stabilimento verso Pozzuoli sorge il quartiere Ina casa e case Olivetti su un terreno di circa 20.000 mq, iniziato nel 1955 con 2500 mp coperti, 47 appartamenti e 324 vani, ampliate nel 1959 con altri 250 vani, e ulteriormente esteso ad altri 230 vani. La concezione del quartiere si basa su una unità urbanistico volumetrica. Il progetto sorge a poca distanza dalle rovine dell'anfiteatro Flavio e in prossimità della fabbrica Olivetti. Il progetto è stato concepito per lotti, tra il 1952 e il 1963. Le case del primo lotto (1952-55) si richiamano ai caratteri dell’edilizia rurale nelle modalità di aggregazione e di disposizione delle palazzine, che definiscono spazi aperti comuni. Nelle case del secondo lotto (1957-59) la ricerca si concentra sulla apertura alla luce degli ambienti interni mediante l’inclinazione dei muri esterni, che ripetono in pianta l’immagine della sezione trasversale dei padiglioni della fabbrica, dove l’inclinazione era applicata alle coperture. Nel terzo lotto (1961-63) l’attenzione è volta ai meccanismi aggregativi di tre palazzine attorno alla scala aperta comune, che consente di ottenere l’affaccio all'esterno su tre dei quattro lati di ognuna. È presente ancora una volta lo schema della corte campana centro di vita collettiva delimitato dagli edifici ed il carattere delle sequenze di abitazioni continue incernierate le une alle altre dalle scale all'aperto. Gli edifici sono prevalentemente a tre livelli e le tipologie degli alloggi cambiano nei lotti successivi richiamando con chiarezza il processo evolutivo nel tempo del progettista. Come si evince dalla relazione di progetto la superficie degli alloggi varia da 95 a 135 mq, con una consistenza da due a quattro camere da letto, un soggiorno, un pranzo, oppure un soggiorno-pranzo, cucina, bagno e gabinetto e un locale per lavatoio o lavoro. Tutti gli alloggi sono dotati di terrazzo in parte protetto da frangisole in lamierino metallico. La struttura portante è per la maggior parte dei casi in pietra di tufo con solai in cemento armato e laterizio. I serramenti sono in profilati di ferro e finestre, porte interne e persiane in legno. I pavimenti sono in piastrelle di graniglia con battiscopa in marmo di trani, mentre le pareti sono intonacate e tinteggiate con colori lavabili. Il quartiere è servito da una rete di strade e viali pedonali con spazi verdi per i giochi dei bambini e per la sosta all'aperto. Nel quartiere erano anche previsti locali per un centro sociale, un centro sanitario e un'autorimessa per i automezzi e motociclette.

Mappa

* L'elenco completo degli autori e dei ruoli è consultabile sulla scheda del Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi.