La sede dell'ex Banco di Napoli, oggi Banca Intesa Sanpaolo, è forse il più significativo edificio di Caserta. La sua prima valenza si deve all'ubicazione, fra via Battisti e viale Vittorio Veneto, in quanto è la prima emergenza architettonica moderna per coloro che arrivano in città attraverso i principali assi stradali di collegamento. Essa, pur rispettosa dell’altezza e della volumetria degli edifici circostanti, si distingue da questi (ancora di stile postumbertino, con pareti di tufo intonacato, marcapiani, cornicioni e stretti balconi) per la sua forma, i suoi volumi e per l’uso dei materiali. Quanto alle specifiche caratteristiche architettoniche, la struttura dell’edificio è data da quattro piloni in cemento armato che determinano uno spazio interno a corte, partendo dalla pianta libera del pianterreno – notevole per la distribuzione dei reparti, per l’arredo fisso e mobile – e dopo la copertura del salone centrale con un sistema di lucernari. I corpi di fabbrica che delimitano la corte interna si reggono per il loro lato interno sui piloni e per quello esterno sulla sequenza dei pilastri minori, dai quali escono a sbalzo i quattro piani della fabbrica conclusa da un piano attico. Nella volumetria esterna, lo sbalzo dei solai consente la chiusura degli ambienti con un continuo sistema di curtain-wall. Contrappunto a questa scatola di vetro sono i volumi pieni dei cavedi e degli ascensori, nonché fasce orizzontali disposte rispettivamente al livello del primo solaio, a quello dell’ultimo e a quello arretrato del primo attico. Come nota Renato De Fusco, quest’opera rientra nel novero di quelle poche attestanti la possibilità di attingere a una monumentalità del “moderno” senza ricorrere al monumentalismo dell’architettura eclettica, a cui continuano a far capo molti edifici pubblici e rappresentativi.