TORRI DEL BANCO DI NAPOLI

TORRI DEL BANCO DI NAPOLI

AUTORE principale*

Nicola Pagliara

comune

Napoli

provincia

Napoli

località

Napoli

estremi cronologici

1987 - 1993

tipologia

Grattacieli

DESTINAZIONE

Sede Banco di Napoli

perchè tutelarla

Del planovolumetrico di Tange, Pagliara accetta solo lo schema delle torri gemelle con una interpretazione, a dir poco, personale (A. Castagnaro, 1998). Queste sono collegate, tra il terzo ed il quarto livello, da un ponte a doppio ordine tutto in acciaio e sono attraversate, nella fascia mediana, da un'asola verticale che «percorre da cima a fondo le testate di ciascuna torre, in modo da rendere più incisivo l'effetto lamina dei volumi» (R. De Fusco, 1994, p. 205). Nella ricchezza compositiva emerge il vasto e complesso impiego di materiali: l'alto basamento in nero Africa bocciardato e verniciato, vasche e fioriere finite in calacatta dorata, decori, bassorilievi in pietra chiara, la lunga pensilina con l'intradosso in legno e finita in alluminio ramato, la scansione interpiano con pannellature in materiale granitico e graniglie colorate, per finire con la scritta, in mosaico dorato e nero, "Banco di Napoli" e la data di esecuzione. Arricchiscono ancora l'insieme sfere di illuminazione, tre comignoli in acciaio preverniciato sulla sommità di una torre e tanti altri elementi che s'interpongono tra neoeclettismo e neoliberty. Cura ancora più puntuale, legata a caratteri razionalisti e funzionali, è dedicata agli spazi interni distribuiti nelle due torri: nell'una, direzione, uffici e sala convegni, nell'altra la filiale di zona, mensa ed altri uffici. «In fondo se è ancora valida [...] la vecchia equazione sullivaniana de "la forma segue la funzione", pare giusto che anche la funzione semantica di un edificio vada rispettata e diventi anch'essa un elemento determinante per la comprensione della forma» (E. Eronico, 1997, p. 206-209). Pur se si condivide l'affermazione di Sullivan, non va tralasciato che nell'insieme l'opera si presenta greve e, principalmente, come «eresia rispetto al planovolumetrico di base» (R. De Fusco, 1994).

Mappa

* L'elenco completo degli autori e dei ruoli è consultabile sulla scheda del Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi.