VELE DI SCAMPIA

VELE DI SCAMPIA

AUTORE principale*

Francesco Di Salvo

comune

Napoli

provincia

Napoli

località

Secondigliano

estremi cronologici

1962 - 1975

tipologia

Edilizia residenziale pubblica

DESTINAZIONE

Edifici per appartamenti

perchè tutelarla

Le cosiddette ‘Vele’ furono progettate da Francesco di Salvo nell'ambito del Piano di zona della Legge n. 167/1962 per il comparto di Secondigliano, che prevedeva l’utilizzo di un’area di 313 ettari collocata tra la diramazione della via Appia per Napoli a nord; un nuovo asse di scorrimento a sud-ovest; il quartiere INA Casa e la caserma di Secondigliano a sud-est, in prossimità del quadrivio di Arzano. I lotti ad anelli in cui fu suddivisa l’area indicano l’intenzione di saldare con un vasto programma di urbanizzazione gli antichi casali di Miano, Piscinola, Marianella, Secondigliano. Obiettivo fallito a causa del mancato coordinamento tra i vari lotti d’intervento. Sui lotti L ed M, adiacenti all'anello centrale, di Salvo progettò sette grandi edifici secondo due diverse tipologie, a 'tenda’ e ‘a torre’. L’innalzamento da 35 a 46 metri delle altezze degli edifici consentì nei primi la realizzazione di 14 piani nella parte centrale, con scalettature verso gli estremi di 2-4 livelli. Gli edifici a tenda sono costituiti da due strutture con appartamenti in linea, distanti l’una dall'altra 10,80 m, con ballatoi a quote sfalsate rispetto a quelle degli appartamenti, in modo da servire due livelli con ogni percorso. Gli appartamenti presentano i servizi affacciati su questa sorta di canyon. Nonostante lo studio attento dell’illuminazione naturale, dei percorsi, delle tecniche di realizzazione, che avrebbero dovuto puntare in buona parte sul prefabbricato, questi edifici ispirati alla cosiddetta ‘grande dimensione’, sono l’espressione di un netto fallimento. I motivi sono molteplici: dalla mancata realizzazione dei centri sociali, delle attrezzature collettive, degli spazi-gioco, del verde alla realizzazione di strade extra-urbane; dalla rinuncia ai sistemi di prefabbricazione al restringimento degli spazi tra i corpi edilizi affiancati, con riduzione della luminosità, all'uso di tecniche e materiali differenti rispetto a quelli previsti, alla modifica delle stesse cellule abitative, alla chiusura dei piani terreni.

Mappa

* L'elenco completo degli autori e dei ruoli è consultabile sulla scheda del Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi.