Il complesso è stato progettato da David Chipperfield Architects Londra-Milano in collaborazione con Ferruccio Izzo (Alberto Izzo & Partners) a seguito di concorso di architettura internazionale bandito nel 1999. Il complesso si caratterizza come un’articolata aggregazione di volumi capace di esprimere un concetto non autoritario di giustizia. Sei blocchi, tra loro collegati ma sfalsati in modo da interporre tra di essi una serie di cinque corti porticate con giardino, generano un microcosmo urbano integrato nel contesto ed aperto ai cittadini. Un grande basamento orizzontale, in cemento a faccia vista grigio scuro, su cui si articolano le corti e si stagliano i volumi del costruito, media tra la città e gli uffici giudiziari assicurando le necessarie condizioni di sicurezza ed accogliendo parcheggi dedicati, archivi e percorsi protetti. I rigorosi volumi, di chiara valenza tettonica, si caratterizzano per il loro rivestimento in pannelli prefabbricati in calcestruzzo con finitura in cocciopesto, ciascuno contraddistinto da un diverso colore (giallo ocra, tabacco, rosso mattone). Autonomo nelle forme e nelle funzioni, eppure bene integrato dentro il cuore della parte storica consolidata della città, questo complesso merita appieno il nome di "cittadella" (giudiziaria) con cui viene comunemente chiamato.