Lungo il percorso di via Giulio Cesare si estende in lunghezza lo stabile, definito in facciata da una serie di linee spezzate che seguono l'andamento stradale. I collegamenti verticali, cinque scale a rampa unica poste sul retro schermate da brise soleil, danno accesso a due alloggi per piano. La cellula tipo ha impronta razionalista con due vani da letto, divisi da un bagno, una cucina, con apertura su un terrazzino lavatoio, ed un ampio soggiorno che si estende perpendicolarmente all'asse longitudinale del fabbricato e quindi con doppio affaccio. Il prospetto principale, curato in modo particolare, mostra una teoria di negozi al piano basamentale, un attico arretrato con terrazzo ed una parte centrale la quale allinea la facciata dell'intero edificio mediante due terrazzamenti ai primi livelli della stecca più lunga. «Le articolazioni planovolumetriche, gli elementi architettonici menzionati, il tipo della scala, una certa adesione ad accenti di scuola romana, la stessa distribuzione interna degli alloggi portano a classificare quest'opera giovanile di Angrisani e Paciello fra quelle che tentarono, specie nel settore delle cosiddette «civili abitazioni», un superamento del Razionalismo» (De Fusco, 1994).