EDIFICIO A CORTE

EDIFICIO A CORTE

AUTORE principale*

Sergio Stenti

comune

Napoli

provincia

Napoli

località

Pianura

estremi cronologici

1985 - 1992

tipologia

Abitazioni plurifamiliari

DESTINAZIONE

residenze

perchè tutelarla

In conseguenza del terremoto irpino del 1980 e del Piano delle Periferie redatto dalla giunta Valenzi, si sperimentò a Napoli un ambizioso intervento di recupero dei casali storici sommersi dall’espansione periferica novecentesca. A Pianura, lungo la via comunale Napoli, in prossimità della chiesa di San Giorgio Martire, la serie ordinata delle corti rettangolari è stata oggetto di un progetto pubblico di recupero e sostituzione edilizia, applicato in relazione al livello di degrado/lesionature delle corti storiche presenti. Dei quattro progetti di corti, tutte poste in prossimità della chiesa, solo due si sono realizzate: il recupero/riqualificazione della prima corte e la sostituzione della seconda corte. La forza del tessuto cortilizio del casale di Pianura non dava spazio e non ammetteva deroghe sostanziali per interventi di riqualificazione/sostituzione. Oltre alla regolarità morfologica anche quella tipologica non poteva essere infranta con progetti oppositivi di nuova architettura. L’analisi delle invarianti della stratificazione storica del casale, la regolarità trasversale delle misure dei lotti edilizi, la posizione a sud degli edifici nelle corti e la semplificazione tipologica usata , hanno orientato inevitabilmente l’ancoraggio dei progetti al carattere del luogo: regole antiche che davano un senso di certezza e validità non trascurabile all’insieme urbano e che richiedevano di essere rispettate. Una vera e propria ideologia della corte ha percorso quindi i progetti, nella convinzione di una validità ancora attuale dell’abitare in corte. Infatti una valutazione di possibile ammodernamento , per esempio riducendo il numero delle scale e accorciando i ballatoi, ha reso possibile una riproposizione tipologica adattabile alla vita attuale, con l’accortezza di non incrementare troppo le poche famiglie residenti. La sostituzione edilizia sulla via comunale Napoli è composta da un edificio ad L, alto due piani più il piano terra, che è stato progettato con due logiche formali: un grigliato razionalista per l’interno corte con alcune “caselle” tompagnate in tufo giallo a vista, ed una facciata compatta, in fregio stradale, con i caratteri del palazzetto. La facciata è impostata con androne passante, finestre a tutta altezza con persiane e senza balconi sporgenti, piccole logge incassate, basamento in tufo con due botteghe commerciali. All’interno, un passaggio porticato conduce al corpo scale aperto che serve quattro alloggi a piano, distribuiti a ballatoio. Tutto l’edificio a corte è intonacato con colore giallino, con parti in tufo a vista, l’esterno del corpo scale è intonacato e dipinto di rosso.

Mappa

* L'elenco completo degli autori e dei ruoli è consultabile sulla scheda del Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi.