estremi cronologici
1980 - 1997
tipologia
Università - Campus
DESTINAZIONE
Facoltà universitaria
perchè tutelarla
Nata a seguito di una delle tante varianti urbanistiche ai P.R.G. che si sono succeduti a Napoli nel corso del '900, la cittadella universitaria ospita varie facoltà. Il progetto adotta «una struttura fluente, aperta, che si dirama sul territorio, virtualmente disponibile a proseguire e ad articolarsi nel tempo e nello spazio. Sfrutta i dislivelli del terreno con una sistemazione paesaggistica che facilita le intersezioni e gli scambi fra i tre corpi paralleli: i centri comuni, la stecca comune delle aule consolidate e la sede di economia e commercio, e organizza gli edifici in una successione di tre corpi lineari e paralleli, orientati, con uno scarto di 30°, lungo l’asse nord-sud, parallelamente alle curve di livello del terreno» (A. D’Auria, 1993, p. 198). Ma oltre alle articolate volumetrie già sperimentate da Capobianco in altre sue opere ad uso didattico, in questa risaltano maggiormente i temi della strada aperta-coperta, frutto di uno svolgersi di percorsi ora aerei ora incassati, degli spazi-funzione con valenze estetiche e significativi valori ideologici, degli assortimenti cromatici, dei particolari costruttivi, dell’uso della "materia". "L’opera può definirsi neobrutalista, con evidenti richiami al lessico di Wright e di Stirling dei quali vengono attenuati o spenti gli aspetti più duri con l’uso di raffinati accostamenti cromatici" (Castagnaro 1988).
Mappa
* L'elenco completo degli autori e dei ruoli è consultabile sulla scheda del Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi.