estremi cronologici
1974 - 1982
DESTINAZIONE
Edificio cimiteriale
perchè tutelarla
Il progetto si innesta in un contesto connotato dal pluralismo di stili delle numerose architetture funerarie già presenti nell'area compresa tra Capodichino e via Nuova Poggioreale. Così nella zona di espansione del nuovo cimitero di Poggioreale, «al cospetto di un diffuso eclettismo, il grande ipogeo emerge per la sua volumetria e per la sua unicità» (Castagnaro, 1998). La pianta è rettangolare chiusa con due corti interne lambite da un porticato. La volumetria esterna senza aperture ha massive pareti chiuse in cemento, tessute con scanalature; unico elemento di rottura della scatola muraria è una stretta asola orizzontale che circoscrive l’edificio al primo livello. Al piano cortile, l’interno è percorribile mediante grandi camminamenti segnati, nella loro verticalità, da altre asole che filtrano luce dall'alto. Bisogna rilevare che mentre tutto l’insieme è caratterizzato dall’ordine tipologico-distributivo di stampo razionalista, «La grande dimensione, la chiarezza dell’impianto tipologico, la fredda concatenazione spaziale e la totale assenza di decorazioni sono qualità che affondano le radici nella cultura architettonica paleo-illuminista partenopea ovvero negli impianti a grande dimensione ideati, progettati e realizzati da Ferdinando Fuga a Napoli nella seconda metà del XVIII secolo» (P. Giordano, 1994).
Mappa
* L'elenco completo degli autori e dei ruoli è consultabile sulla scheda del Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi.