Luigi Casalini è stato tra gli architetti napoletani più attivi nei lotti della società Speme sulla collina di Posillipo, negli anni '60. La ricerca compositiva che di volta in volta è stata messa in atto si è basata sulla personale ideologia che ha saputo coniugare aspetti legati: al rigore formale- strutturale, alla funzionalità sempre rispettata, all'inserimento con garbo e rispetto nell'ambiente circostante ed alla cura dei dettagli. Questo edificio, si uniforma ad altri dello stesso autore in particolare a quello di via Orazio n. 149 per il quale Renato De Fusco sostiene «si caratterizza per essere emblematico. Esso infatti costituisce un esempio della produzione medio alta più aderente al sito, al contesto urbanistico, alle esigenze di una committenza agiata al gusto del momento; in una parola al “mercato” nell’accezione più positiva del termine». I grandi solai a sbalzo che si protendono verso il panorama del golfo di Napoli, le ampie vetrate che sviluppano un continuo spaziale interno/esterno , la struttura portante leggibile in un ritmo regolare, la geometria della pianta sempre rigorosa, gli slittamenti delle pareti che determinano aperture verso l'esterno, sono gli elementi architettonici che si concretizzano in questo edificio residenziale. Una palazzina costituita in due distinti corpi di fabbrica, uno verso la strada ed uno retrostante addossato alla collina, che ancora oggi caratterizza la zona residenziale della collina di Posillipo con una architettura razionalista mediterranea.