Un campus costruito dall’Arcidiocesi nel tratto finale di Viale degli Atlantici è composto dal Seminario, dal Centro Teologico, dall’ Istituto lasalliano ed una Chiesa. L’edificio per i seminaristi si qualifica per una struttura modulare che viene denunciata in facciata, con i telai in cemento armato rasato bianco. In particolare la sequenza di logge verso il fronte aperto sul viale ed i lunghi prospetti laterali, si segnalano per un’affinità con il linguaggio del razionalismo italiano. I gruppi scala, i percorsi all’aperto, a differenti quote e a volte a sbalzo o sospesi, definiscono contrappunti di accenti espressionisti. Così in questa tumultuosa e bianca fabbrica convivono suggestioni che guardano a volte a Terragni, altre volte si rivolgono a Moretti. La mano sicura dei progettisti, Monaco e Rinaldi, di scuola romana, si rifugia in una rassicurante professionalità anche negli episodi più laconici come quello, meno riuscito, dell’edificio scolastico che ospita il Liceo lasalliano che pure segue la matrice costruttiva modulare. Questo complesso di architetture evoca i frammenti modernisti costruiti a Benevento tra le due guerre del Novecento, tanto da indurre Renato De Fusco ad affermare che “con questa fabbrica può dirsi conclusa la vicenda del razionalismo beneventano, posto che esso non abbia ancora una sua vitalità”.