Nella stazione ‘Dante’, come in quella in piazza Cavour, Gae Aulenti estende la progettazione all’intera piazza, conferendole una nuova sistemazione. Tutta l’area antistante l’esedra vanvitelliana è stata ripavimentata con lastre in pietra vesuviana lavorate a puntillo o a bocciarda, e disposte secondo un preciso disegno. I corpi vetrati delle due uscite-entrate nella metropolitana erano state originariamente pensate in muratura, analoghe a quelle realizzate in piazza Cavour, a conferma della volontà del progettista di conferire unità ai due interventi sul piano urbano. Si optò poi per il vetro ritmato da pilastri tondi in acciaio, per evitare l’impatto che, di fronte all’opera di Vanvitelli, avrebbero avuto dei volumi pieni, seppure di ridotta dimensione. Purtroppo la presenza di tali emergenze, inedite agli occhi della comunità, sembra averle ridotte a detrattori ambientali per i frequenti atti di vandalismo cui sono sottoposte. Dopo molte discussioni, la statua di Dante, rimossa per dar corso ai lavori, fu ricollocata al centro della piazza. L’interno della stazione, risolto con la usuale maestria della Aulenti per gli interni, è rivestito da pannelli di vetro chiaro retro-smaltato fissati con borchie d’acciaio. Il collegamento dei vari livelli è assicurato da tre scale fisse, scale mobili e ascensori. Gli spazi sono arricchiti da numerose opere d’arte contemporanea.